
Arriva a Roma la prima grande mostra monografica dedicata a Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, uno dei protagonisti indiscussi della pittura italiana del Cinquecento. Un’esposizione straordinaria che riunisce in oltre 40 opere, provenienti dai maggiori musei internazionali e dalle collezioni private, il percorso artistico di Tintoretto analizzando le linee principali della sua pittura. La mostra si concentra sui tre temi principali della sua opera: quello religioso, quello mitologico e la ritrattistica.
Ad accogliere il visitatore è l’autoritratto giovanile del pittore trentenne, custodito al Victoria & Albert Museum di Londra, mentre a salutare è l’autoritratto senile di Tintoretto, conservato al Louvre di Parigi.
Al centro del percorso, tutto il suo mondo. Ecco allora le opere di tema religioso come La Vergine Maria in meditazione o La Vergine Maria in lettura, in cui si può notare un indiscutibile senso della scenografia che si riscontra in tutti i suoi dipinti. Il grandioso Miracolo dello Schiavo del 1548 dipinto per la Scuola Grande di San Marco che lo imporrà all’attenzione di Venezia, è il pezzo più atteso dell’intera mostra.
Il “maestro della luce” non ha goduto di grande fortuna nel novecento. Paragonato all’istituzionale Tiziano, le sue tele apparivano per gli accademici carenti nella tecnica del disegno, troppo audaci nell’utilizzo del colore e prive di leggi prospettiche.
Il “ribelle” Tintoretto, tanto amato dal filosofo Sartre, che gli ha dedicato vari scritti, ha vissuto e raccontato la sua città, Venezia, in modo insolito e coraggioso: non la città istituzionale dei fasti, del doge e delle feste per aristocratici, ma quella di un uomo in lotta con la società.
Ogni opera della mostra viene accompagnata dal commento di Melania Mazzucco, autrice del romanzo “Jacopo Tintoretto e i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana”.
La mostra è stata inaugurata il 25 febbraio e resterà aperta fino al 10 giugno 2012 presso le Scuderie del Quirinale, costruite nella prima metà del ‘700 e restaurate dall’architetto Gae Aulenti, divenute negli ultimi anni una delle location più esclusive della Capitale.