
All’interno della splendida cornice dei saloni del Palazzo Reale di Milano è possibile ammirare una raccolta inedita di cinquanta capolavori, provenienti dai maggiori musei americani ed europei, che hanno segnato l’origine del Paesaggio moderno nell’Arte pittorica del 500.
Il Cinquecento è stato, nella pittura veneta il secolo di Tiziano e a lui, insieme a Bellini e a Giorgione, va il merito di aver elaborato una nuova idea dell’ambiente naturale, rappresentando con sensibilità ed emozione tutto ciò che ci circonda al di là delle mura delle città, fino ad allora unici scenari raccontati.
Il Paesaggio, appunto, che con i suoi colori, le mutazioni atmosferiche, i lavori della campagna, la pastorizia, con le stagioni che scandiscono il passare del tempo, segna la bellezza naturale delle cose che ci circondano.
Nasce così una nuova attenzione all’emotività e al mondo dei sentimenti. Le figure in primo piano e la loro personalità o la storia narrata nel dipinto vengono amplificate dai paesaggi rappresentati: tramonti infuocati, tempeste, ambienti deserti fatti di natura selvaggia e mai domata dalla mano dell’uomo, che si mescolano a scenari nuovi influenzati dall’arrivo a Venezia, nei primi anni del 500, di artisti e di opere del Nord Europa. L’arte Fiamminga, che rappresenta in modo maniacale i dettagli di tutto ciò che ci circonda, apre a nuove dimensioni e possibilità espressive.
Come era usanza all’epoca poi, anche Tiziano amava prendersi gioco dei nobili committenti delle sue opere, raffigurando personaggi e miti spesso inappropriati e volutamente provocatori.
Ne sono da esempio le bellissime e ambigue scene mitologiche decorate sui cassoni da nozze commissionati dalle famiglie di due giovani nobili spose: L’Apollo e Dafne, dove viene rappresentata la fuga disperata di Dafne che accetta di trasformarsi in pianta pur di non essere rapita dalla passione di Apollo, e La Nascita di Adone, che raffigura Mirra che, sedotta con l’inganno dal padre, sceglie di trasformarsi in albero e da alla luce il figlio Adone attraverso la corteccia.
Terminato il percorso espositivo e per vivere ancora le atmosfere di Palazzo Reale, suggeriamo di fermarsi al Caffè Giacomo, da poco inaugurato all’interno del prestigioso cortile. Accogliente e ricercato, l’ambiente interno permette di fare un salto indietro nel tempo rivivendo a pieno l’euforia dei caffè letterari di gusto ottocentesco. Particolare la saletta ricavata al primo piano e decorata con boiserie e poltroncine in pelle che rendono l’ambiente molto familiare come uno studiolo di casa.
Il caffè Giacomo segue gli orari di apertura del Palazzo Reale ma, essendo svincolato dal biglietto di ingresso del museo, si adatta perfettamente anche ai ritmi di chi si trova in Duomo per lo shopping o per una passeggiata e ha voglia di fare colazione, o una pausa pranzo o un aperitivo serale.
Inoltre a pochi passi da Palazzo Reale, per chi volesse visitare un luogo di ristoro ancora più esclusivo può fermarsi per una piacevole sosta di relax all’elegante ristorante/caffetteria Giacomo all’Arengario all’interno del Museo del ‘900, che offre una meravigliosa vista sul Duomo e sulla piazza antistante. Per cogliere in un solo sguardo il cuore di Milano!
Se invece vi trovate a Roma e volete ammirare dal vivo i fantastici colori delle tele del Tiziano, potete visitare La Galleria Borghese, che espone uno dei suoi maggiori capolavori: Amor Sacro e Amor Profano, realizzato in occasione delle nozze di una nobile sposa. Le due donne raffigurate rappresentano una “la felicità breve in terra” mentre stringe a se il vaso di gioie, agghindata con abiti eleganti e l’altra “la felicità eterna e celeste” completamente nuda mentre eleva verso l’alto la fiamma ardente dell’Amor di Dio. Con questa rappresentazione dell’Amore in aperta campagna, Tiziano supera la poetica di Bellini e Giorgione attribuendo alle figure una grandiosità classica.
La fama universale di quest’opera del Tiziano è confermata ancora nel 1989 quando i banchieri Rothschild offrirono un prezzo maggiore per questo dipinto rispetto al valore stimato allora per tutta Villa Borghese comprese le opere d’arte. Ma l’Amor Sacro e Profano è rimasto ancorato alla Galleria Borghese, quasi metafora della stessa.
Se invece, trovandovi a Venezia, volete cogliere lo spirito di Tiziano, è possibile ammirare all’interno della Basilica di Santa Maria della Salute le storie di Caino e Abele e Davide e Golia, le cui scene sono narrate con il coinvolgimento della natura che sembra partecipare con i suoi colori vividi e profondi alle azioni violente narrate nei dipinti.
Caterina Parrello