
Qual è il legame di Cedroni con la propria terra e con il proprio paese?
E’ un legame molto forte, sicuramente se non fossi nato e cresciuto nelle Marche , attraverso le sue ricette assorbite con la cucina della mamma, non sarei arrivato a questi livelli, o non sarei riuscito a dare ai miei piatti una profonda geolocalizzazione.
Come l’amore per l’Italia ha influenzato e influenza la sua professione?
L’amore per l’Italia come cuoco lo manifesto nelle ricette che faccio, esaltando i nostri prodotti , i nostri produttori, i nostri sapori, quasi una sorta di rispetto per la patria. Questo rispetto ha portato una perfetta fusione tra ciò che è nel mio DNA è tutto quello che ho trovato nelle cucine dei paesi che ho avuto modo di visitare.
Quali sono i luoghi a cui è più affezionato?
Dell’Italia, senz’altro Roma o le spiagge incontaminate della Sardegna.
Quali sono i luoghi in cui si rifugia, da cui trae ispirazione?
A Portonovo, nel monte Conero, dove c’è il Clandestino: acqua turchese, ginestre e lavande, profumo di macchia mediterranea che si fonde con lo iodio del mare, la piccola chiesetta in fondo alla baia, luoghi che toccano il cuore e che stimolano la creatività, ti spogliano delle ansie, dei pensieri, e ti senti libero di far correre la mente.
Quali sono i luoghi da cui non può stare lontano?
Da casa, è bello girare il mondo, ma quando ritorni a casa è sempre emozionante.
Quali sono i luoghi nascosti, oppure non largamente conosciuti, che un turista straniero, o anche un italiano, non può non conoscere?
Mi ripeto, naturalmente le Marche, la mia regione, rimasta per molti anni all’ombra di Toscana e Umbria, ora per merito dei luoghi, del cibo, del vino, della cultura, sta aumentando il suo appeal, la riviera del Conero, Loreto, le grotte di Frasassi, Urbino.
Quello che manca di più a Cedroni quando è fuori dall’Italia?
Lo spaghetto al pomodoro.