
Secondo la tradizione, la città di Roma fu fondata su sette colli, tutti situati ad est del fiume Tevere: Aventino, Campidoglio, Palatino, Celio, Esquilino, Quirinale e Viminale. Ognuno di essi ha una propria particolarità e testimonia la millenaria storia di Roma.
La leggenda racconta che i due gemelli Romolo e Remo, volendo affidare agli dei la decisione di chi dovesse fondare la nuova città, si recarono il primo sul Palatino e il secondo sull’Aventino, aspettando segni dalle divinità.
Come sappiamo, la città fu poi fondata da Romolo, ma il colle scelto da Remo reca ancora le tracce di questa contesa: il nome Aventino deriva dal termine latino aves (uccelli) e richiama il numero inferiore di volatili avvistati da Remo, causa della sua sconfitta.
Quando mi trovo a Roma e ho voglia di fare una passeggiata e allontanarmi dal caos della città, mi dirigo spesso verso l’Aventino che è, a mio parere, uno dei luoghi più suggestivi della Capitale.
Si raggiunge facilmente con i mezzi di trasporto pubblico, scendendo alla fermata della metro B Circo Massimo; qui si può cogliere l’occasione per ammirare l’antico circo romano, ancora oggi utilizzato per lo svolgimento di concerti e spettacoli.
Dal Circo Massimo procedo lungo Viale Aventino e svolto su via di Santa Prisca dove si trova l’omonima chiesa, costruita sopra una antica domus romana del II secolo.
Sulla stessa strada c’è anche il Roseto Comunale; purtroppo non è aperto tutto l’anno, ma solo nel periodo di fioritura, durante il quale vale proprio la pena entrare: vi sono raccolte circa 1100 specie di rose provenienti da tutto il mondo!
Svolto, poi, su via di Santa Sabina e cammino fino ad arrivare al Giardino degli Aranci, da cui si può ammirare quello che molti definiscono il panorama più bello di Roma: il giardino è attraversato da un viale bianco che invita il passante a intraprendere il percorso fino alla terrazza.
Da qui si apre un’ampia veduta di Roma, in cui si riconoscono le zone principali e i monumenti più importanti della città.
Sia in compagnia che da soli, vale sempre la pena fermarsi un momento in silenzio a guardare il panorama, che cambia visibilmente a seconda delle ore del giorno. Al tramonto per esempio, il rosa del cielo si riflette sul Tevere, donando al panorama un aspetto del tutto nuovo
Uscita dal giardino, proseguo sulla stessa via dove si incontrano le chiese di Santa Sabina, una delle chiese paleocristiane meglio conservate, e quella di Sant’Alessio, costruita tra il III e il IV secolo.
Questi luoghi, trovandosi in una zona così suggestiva, sono scelti da molte coppie per celebrare il loro matrimonio: il fine settimana, quindi, capita spesso di incontrare sposi che camminano, mano nelle mano, lungo il viale del Giardino degli Aranci.
Superate le chiese giungo a piazza dei Cavalieri di Malta in cui si trova uno dei luoghi più particolari della città, quello che noi romani chiamiamo “il buco di Roma”: attraverso la serratura del portone del palazzo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta si schiude infatti una vista sorprendente.
Sulla stessa piazza c’è la chiesa di Sant’Anselmo, costruita alla fine dell’800.
Questi sono solo alcuni dei luoghi che si possono visitare trovandosi sull’Aventino, ma vale sempre la pena esplorare e passeggiare in questa zona godendo della bellezza e della quiete che la circonda.
Claudia Tarquini frequenta un Master in comunicazioni e media digitali. Vive a Milano ma è di origini romane. Ama la cultura, la lettura e la fotografia.
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