
Il Ponte di Rialto è senza dubbio uno dei simboli più riconoscibili di tutta la città di Venezia.
Il ponte si erge maestoso sul Canal Grande e collega due parti della città con i suoi imponenti gradini di pietra. Quest’anno, 5 milioni di euro sono stati destinati all’avvio di un nuovo progetto di restauro per continuare a proteggere il ponte. Questo articolo è un piccolo omaggio a questa leggenda di pietra e malta.
Se visitate Venezia, dovete trovare il tempo per ammirare questo ponte. Forse vi chiederete: perché?
Perché è un ponte che ha tenuto insieme la città dalla posa del suo primo palo nel terreno. L’attuale costruzione, realizzata nel 1588 in pietra calcarea, sfoggia incisioni di santi e ci regala uno sguardo sui giorni di gloria di Venezia, protagonista del Rinascimento italiano. La pietra del ponte è molto più che semplice pietra: è la città stessa.
C’è sempre stato un Ponte di Rialto; si tratta del più antico ponte sul canale.
Per secoli, il Ponte di Rialto è stato il centro del commercio e degli affari. Il ponte era circondato e gremito da mercati, negozi e bancarelle di cambio valuta, che accoglievano visitatori e commercianti nell’impero veneziano. Oggi, camminando per le calli, si possono ancora vedere gli stessi negozi e le stesse bancarelle, simboli del commercio che ha sempre accompagnato la storia passata di Rialto.
Il mio consiglio è di fermarsi per un po’, guardare e ascoltare i passi, lo scambio di euro e le risate e la gioia delle persone intorno al ponte. È una sensazione strana. Potreste sentire i fantasmi dei commercianti medievali passare, a braccetto con i loro antenati del commercio.
Camminando sui gradini e passando davanti a negozi e bancarelle, guardate l’acqua. Il Ponte di Rialto regala la vista più bella sulla città. I vostri occhi si posano sulla più maestosa delle case da molti secoli e potete osservare le barche e i gondolieri scivolare sulle acque calme. È quasi come se il ponte di Rialto vi offrisse una finestra sul passato della città.
Il ponte è stato costruito, abbattuto, ricostruito, ristrutturato, restaurato e rinnovato, ma la sua storia e il suo mito restano immutati. Ha sempre attirato navi e barche sotto le sue arcate, ha sempre aiutato tutti a raggiungere il lato opposto del canale, dal più grande signore al più povero dei commercianti, ha sempre guardato feste e cerimonie e partecipato ai fallimenti e alle vittorie della città.
Le mie parole non gli rendono giustizia. Non ci sono parole per descrivere la sensazione che si prova guardandone la facciata. L’unico modo per sapere è visitarlo, camminare sulle sue arcate, oltre le botteghe, e parlare con la sua gente. Sedetevi in una delle sue caffetterie, guardate, ascoltate e imparate: osservate la tradizione del commercio davanti ai vostri occhi. Il mondo oltre la laguna è cambiato, Internet ha preso piede, i telefoni che collegano il mondo sono sempre più avanzati, ma in qualche modo il Ponte di Rialto è riuscito a restare intatto, fuori dalla modernità.
Come tutta Venezia, questo ponte è un manufatto perduto nel tempo. La notizia del suo restauro non può che essere accolta con entusiasmo, perché la sua storia è troppo importante per andare perduta.
–Aaron Crossley
Aaron è un esperto di beni culturali, si occupa nei suoi lavori delle politiche governative e degli enti preposti in merito alla tutela e della conservazione del patrimonio culturale mondiale. È inoltre il responsabile servizi di una residenza storica di Bath. Seguitelo su Twitter e leggete il suo blog su Venezia, Keys to Venice.
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